Ogni giorno uguale e diverso.
MONOLOGHI DELLA QUARANTENA
“Il giorno della marmotta” nasce dalla collaborazione tra Teatro Immersivo Firenze e Il Mondo o Niente, rivista letteraria che pubblica recensioni e racconti.
L’urgenza che ci ha mosso nell’articolazione del progetto è nata dalla pandemia covid-19 e dal primo lockdown in Italia. La formula scelta è stata quella del monologo: un’unica voce narrante che si rapporta con un pubblico che non c’è, perché costretto allo stesso confinamento. È una voce, quindi, che dialoga con se stessa e, al contempo, con la comunità.
I monologhi hanno raccontato l’esperienza della quarantena attraverso aneddoti reali o di fiction; il filo conduttore è stato quello della vita raccolta tra le mura di casa, dell’equilibro interrotto tra tempo personale e tempo condiviso. Si è data voce alle emozioni di un periodo storico nuovo e difficile in cui la paura iniziale si è riempita di tristezza, rabbia, solitudine e nostalgia. È stato raccontato il disagio ma anche l’isterico divertimento, le gioie nuove o riscoperte; lo straniamento dinanzi ad un’esperienza che, in Europa, non ha precedenti storici.
I monologhi sono usciti 3 volte a settimane tra aprile e giugno 2020. Sono stati pubblicati sulle pagine social delle due realtà e sono in via di pubblicazione in forma di e-book scaricabile dal sito de Il Mondo o Niente (ilmondooniente.it).
Oltre ai monologhi degli scrittori professionali, si sono aggiunti monologhi – selezionati dalla redazione del Il Mondo o Niente – di lettori che si sono cimentati nella scrittura. Il panorama della narrazione si è quindi ampliato e “Il giorno della marmotta” è diventato uno spazio di confronto, dove il bisogno di narrarsi è stato condiviso da amatori. È stata indetta una call per pubblicare l’ultima marmotta. Ha vinto un anonimo con la poesia “Ode all’Incertezza”.
LA COMPONENTE PERFORMATIVA IMMERSIVA
La collaborazione tra le tre realtà fa si’ che grazie al parco attori a disposizione del Teatro Immersivo Firenze e dell’associazione culturale Es Teatro si possa pensare ad una spettacolarizzazione del progetto in librerie o luoghi dedicati in cui gli attori possano leggere o recitare i monologhi dando voce e corpo alle immagini, i pensieri, le fantasie scaturite dal periodo di lockdown. Questa particolarità fa si che dalla carta stampata – esperienza di lettura squisitamente personale – si possano raggiungere momenti di condivisione in cui il pubblico (secondo le norme vigenti del piano sanitario Covid-19) possa godere degli scritti in forma performativa.